Secondo la storia nota come «teoria del gender» (gender = genere) l’identità sessuale di un individuo - che è normalmente parte costitutiva della psicologia della persona, in quanto fonte istintuale di comportamenti, come la fame, il freddo, la sete o il sonno - non sarebbe determinata dalla biologia corporea, dalla presenza di un apparato riproduttivo al posto dell’altro e da tutte le altre componenti costituzionali che differenziano la natura maschile da quella femminile, ma sarebbe la risultante di condizionamenti sociali tendenti a confermare gli stereotipi culturali esistenti.
De Pisis - Natura morta marina - 1929 |
Quest’idea di fondo proviene da una branca di ricerca – o quantomeno una parte della stessa, peraltro non minoritaria al suo interno - la sessuologia, che non appartiene tanto al novero delle scienze mediche o naturali né tantomeno delle scienze politologiche, quanto, piuttosto, al vasto e frastagliato arcipelago delle discipline psico-sociali emerse nel clima egualitarista, antiautoritario e libertario, egemone in occidente dagli anni sessanta in avanti.
Uno dei principali ideatori di questo paradigma interpretativo della realtà umana risponde, infatti, al nome di John Money, già sessuologo alla Johns Hopkins University dove, appunto, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta del secolo passato, oltre ad insegnare e promuovere le proprie teorie con alcuni saggi, aveva fondato la Gender Clinic; un luogo dove armonizzare il corpo con la mente in tutti quei casi che venivano definiti come “disforìa di genere” (crisi d’identità sessuale) e dove trovavano accoglienza e legittimazione sociale fenomeni quali l’omosessualità, il travestitismo e la transessualità.
Le teorie del dr. Money conobbero in quegli anni un grandissimo successo assumendo connotazioni quasi dogmatiche nella maggior parte degli ambienti accademici - e non solo americani - tanto che oggi il concetto di “gender”, da lui utilizzato nel senso descritto, ce lo ritroviamo nelle legislazioni nazionali e sovranazionali e, con il passare del tempo, è entrato nel senso comune del linguaggio quotidiano come sinonimo di sesso, in un senso tanto indeterminato e generico da far coincidere l’identità sessuale della persona con il suo orientamento verso un certo tipo di piacere sessuale piuttosto che un altro.
De Chirico - Edipo 2 |
Pochi sono, tuttavia, a conoscenza delle sperimentazioni che il dr. Money poneva a base delle sue ricerche in nome dell’ideologia culturalista, né i drammatici fallimenti a cui andarono incontro quelle folli sperimentazioni ricevettero adeguata risonanza pubblica, così come avrebbe dovuto essere.
Uno dei casi più emblematici fu, infatti, quello di Bruce Reimer – uno dei casi sui quali il dr. Money costruì la sua fama, alla fine degli anni sessanta – che venne rivelato nei suoi esiti effettivi solo nel 2000, da John Colapinto, con la pubblicazione del libro «As nature made him» testo, non a caso, mai tradotto in italiano; il caso sarebbe stato poi ripreso sommariamente da Alessandra Nucci nel suo «La donna a una dimensione» - pubblicato nel 2006 - e da poche altre pubblicazioni destinate, nel nostro Paese, ad un pubblico comunque ristretto di lettori interessati.
Secondo le ricostruzioni dei fatti, Bruce subì, nei primi anni di vita, un malaugurato intervento chirurgico che lo privò del fallo in tenerissima età. Il dr. Money, che lo prese in cura, suggerì ai genitori di educarlo come una bambina, nella convinzione ideologica che ciò sarebbe bastato a renderlo, col tempo, una donna e accompagnò, inoltre, i loro tentativi con le proprie solerti terapie di ricondizionamento psichico. Nonostante gli sforzi psico-educativi ed il nome impostogli di Brenda, il povero Bruce continuò a manifestare tratti comportamentali maschili ed inquietudini. Sino a quando, cresciuto e venuto a conoscenza dei fatti, si allontanò dalla terapia e dalla famiglia, si sottopose ad un intervento di ricostruzione del pene riassumendo l’identità maschile che gli era stata negata per poi, alla fine della drammatica vicenda di manipolazioni psicologiche che aveva subito, arrivare qualche anno dopo alla tragica determinazione del suicidio.
L’esito terminale ed infausto di quella dolorosa vicenda umana - ridotta a sperimentazione pseudoscientifica, perpetrata sull’esistenza di una persona in carne e ossa - passò sostanzialmente sotto silenzio, mentre i risultati dei primi anni, apparentemente positivi per la crescita del ragazzo, valsero una notevole notorietà al dr. Money e l’accredito scientifico alle sue strampalate teorie prive di alcun vero e serio riscontro epistemologico.
Un credito che perdura, nonostante ogni evidenza contraria, ancora oggi.
La notizia infatti è che una coppia di genitori canadesi continua ad alimentare la stessa insana volontà di manomissione della natura umana, in nome di un’ideologia che vorrebbe darsi lo statuto di una disciplina scientifica ma che è totalmente priva di qualunque serio fondamento in base alle attuali conoscenze acclarate.
David e Kathy sono dei genitori talmente convinti delle teorie del gender che hanno dato ai due figli i nomi asessuati di Jazz e Kio, educandoli alla più completa libertà comportamentale; i risultati, però, sembrano dargli torto perché il maschietto ha continuato a comportarsi da maschietto e la femminuccia da femminuccia.
Sicché, per nulla appagati di sperimentare la propria ideologia di riferimento sulla pelle dei propri figli, alla nascita del terzo bambino avrebbero deciso - stando alle notizie di stampa che intendiamo commentare - di non rivelare a nessuno il sesso del neonato, parenti e nonni compresi, in modo da evitare ogni forma di condizionamento "culturale" in senso maschile o in senso femminile.
Il nome del piccolo - Storm (Tempesta) - privo di connotazioni sessuali come i precedenti, dovrebbe aumentare, secondo questo disegno teorico, la possibilità che il bambino cresca senza un'identità sessuale definita e consentirgli, in tal modo, di.....
Ecco, qui termina il commento ragionato intorno alla notizia per lasciare spazio ad interrogativi privi di soluzione apparente; cosa intenderebbero realizzare questi genitori con una simile scelta? quale tipo di futuro immaginano di poter garantire, in tal modo, al piccolo Storm? in nome di chi o di cosa ritengono che l'eventuale mancanza di un'identità sessuale certa, ammesso che ciò possa realmente avvenire, potrà rendere migliore la vita del figlio (o della figlia)?
E' normale e giusto pensare che in tal modo - addestrando un bambino a non sentirsi nulla di preciso - si realizzerà una società migliore perché non sessista?
Non sono bastate le sperimentazioni del famigerato dr. Money, sconfessate dai fatti e dalle risultanze scientifiche serie, per comprendere che esiste una natura umana che non può essere manipolata?
Sono tutti interrogativi aperti ma lascia atterriti pensare che qualcuno possa davvero credere, in scienza e coscienza, che la natura umana possa essere dominata, modificata ed asservita ad un disegno ideologico.
Eppure accade...