Sono stati in molti - ma soprattutto in molte - a rallegrarsi per la "linea dura" tenuta dal Sindaco di Milano, Letizia Moratti, in relazione al recente caso dell'ormai ex assessore all’Ambiente Paolo Massari.
La vicenda è nota.
Una diplomatica norvegese e una dipendente precaria del Comune di Milano hanno scritto al Sindaco per denunciare - allo stato solo in termini di lamentela - asseriti atteggiamenti personali del Massari nei loro riguardi, che sarebbero sconfinati, sempre a loro dire, in atti di molestia sessuale.
Nonostante le professioni di innocenza pubblicamente espresse, l'assessore è stato costretto alle dimissioni dalla linea - appunto - dura della sindachessa.
"Tornerò quando sarà fatta chiarezza", ha dichiarato Massari dopo le dimissioni, anche se non è ben chiaro chi debba fare chiarezza (i probiviri del suo partito?...chi altri?) e, soprattutto, su cosa, dal momento che nessuno ha la più pallida idea di quali siano stati gli atti incriminati, di quali comportamenti si parli e che, allo stato, non procede alcun organo giudiziario.
Nonostante regni sulla vicenda la più assoluta oscurità circa i fatti effettivi - e, quindi, circa l'eventuale innocenza dell'ex assessore - Massari è stato già condannato; non solo dalla Moratti e dai vertici del suo partito, che lo hanno costretto alle dimissioni.
E' stato condannato, senza alcuna titubanza, dalle colonne dei giornali, ergo, dalla pubblica opinione.
"La sensibilità è cambiata (e gli uomini lo sanno)", titola il commentario sulla vicenda del Corriere della Sera.
Ricorrono nell'articolo paroloni come "la sensibilità verso la dignità della persona" o, addirittura, filosofie di vita generali come "sono cambiati i codici con cui i due generi si confrontano e si scontrano, soprattutto in materia di sessualità".
Ma di cosa si parla rimane nel mistero più fitto.
Cosa dovrebbero sapere gli uomini se ogni donna ha soglie di tolleranza (o di risentimento) alle eventuali avances maschili del tutto soggettive?
Di quali codici si sta parlando e chi li ha scritti?
La tolleranza zero che riempie entusiasticamente i cuori e le menti di Anna Galizia Danovi, avvocato matrimonialista, o di tale Silvia Vegetti Finzi, verso cosa si dirige?
Verso quali comportamenti specifici che non siano quelli che appartengono - nella più assoluta infinità delle forme espressive - al gioco delle parti?
In particolare, di quale dignità ferita stanno parlando se non si conosce un'acca delle asserite accuse di molestia verso l'assessore che, magari, potrebbero essere racchiuse in una banalissima battuta.
Mi piaci - vorrei andare a letto con te - sei molto carina - hai delle cosce da urlo - e via discorrendo.
Sono affermazioni lesive della dignità della persona?
O sono atti d'iniziativa rispetto ad un'attrazione sessuale che viene evocata in continuazione dalla seduttività femminile?
Sono molestie davanti alle quali - come pontifica Chiara Simonelli, psicologa e sessuologa alla Sapienza di Roma - "moltissime donne....si pietrificano, rimangono così spiazzate da non reagire"?
Qual'è la linea di confine tra intraprendenza maschile e molestia sessuale?
La verità è che quella linea di confine la traccia ogni donna nella sua personale ed esclusiva soggettività e che ogni uomo - compreso un assessore alle politiche ambientali - brancola nel buio quanto a codici di comportamento da adottare con le donne.
Ma non è tutto.
«Attenti alle nuove mantidi che usano il sesso come arma», titolava ieri Il Giornale un pezzo in cui Annamaria Bernardini de Pace metteva in guardia da una «nuova categoria di carnefici, donne che seducono per ricatto, vendetta, interesse ». «Teoricamente può essere vero — continua la Simonelli — ma è lo zero virgola qualcosa». E Silvia Vegetti Finzi: «Non scherziamo: la maggioranza non si muove così».
Il paradosso è che sia una donna - ed una donna come la Bernardini De Pace - a lanciare allarmi di questo tipo; dipendesse dal mondo maschile ci si potrebbe invecchiare in attesa di una qualche reazione.
Ci dicono che la sensibilità delle donne è cambiata, anche se non ci dicono come.
Quella sensibilità ha l'acre odore della sterilizzazione dei rapporti umani all'interno di canoni indefiniti ed indefinibili.
Forse sarebbe arrivato il momento che cambiasse anche quella maschile rispetto alle comode e vantaggiose ambiguità femminili.