L'invito leggiadro

[seguono riflessioni da qui]


Fabio riferisce della lettera - artatamente ed inequivocabilmente provocatoria - di tale Chiara di Bologna che, a suo tempo e luogo, ha scritto:
".....Aspetto la Vostra risposta ai miei interrogativi circa questo nuovo atteggiamento rinunciatario ed infantile di uomini che a parole "minacciano" di rivoltarmi come un calzino e si intimidiscono di fronte all'invito leggiadro di condividere la pelle x poche ore.
Insomma, proprio ce lo dobbiamo scordare un uomo che ci scopi tutti i giorni?...."

Aggiunge Fabio, "....mai ho sentito un uomo deridere, denigrare la propria amante-fidanzata-moglie, a causa delle sue scarse capacità amatorie, tantomeno ho mai letto qualcosa del genere.....
In questo senso, ritengo che l'uomo abbia molto più rispetto verso la donna".

Dice ancora Fabio: "...A me risulta che generalmente siano le donne ad essere incapaci di vivere con leggerezza, senza tante seghe mentali, il sesso per il sesso......"


Cerco di proporre da qui il mio punto di vista in merito a quanto sopra - ed anche sul commento che Fabio ha lasciato sull'articolo precedente - con le parole che, provvisoriamente e solo per il momento, mi sento di utilizzare in proposito.

Le chiare, le aliciayres, le tizie, le caie e le sempronie che manifestano l'ottusa spavalderia del giudice sovraordinato alla povera e confusa plebe maschile sanno di godere di un privilegio esclusivo nella sfera sessuale.
Quel privilegio si chiama "libertà assoluta ed incondizionata di provocazione".
 


Ma, mentre  le chiare, le aliciayres, le tizie, le caie e le sempronie che manifestano l'impunita spavalderia del giudice sulla povera e confusa plebe maschile - e che, di norma, soffrono di frigidità inconfessata, come avrò modo di documentare a suo tempo - godono (termine non casuale) di una simile, illimitata ed irresponsabile libertà, tu, io, tizio, caio e sempronio non abbiamo alcuna corrispondente "libertà d'azione" (benché evocata e mossa dalla provocazione, che significa, appunto, provocare un'azione con il proprio comportamento) ma solo la sua negazione.

Il rischio incombente è quello della denuncia per violenza sessuale (molestia, insensibilità, rozzezza e chissà cos'altro; tutto rientra nella definizione giudiziaria di violenza) ad insindacabile, indimostrabile e soggettivo giudizio di chiara, aliciaayres, tizia, caia e sempronia.
"L'invito leggiadro" è una trappola studiata per mantenere i "maschietti" in uno stato di soggezione costante ed arbitraria.
E' il potere sessuale che si è fatto potere giudiziario, potere sulla vita degli uomini.

Se posso permettermi - caro Fabio - stai alla larga dalle chiare, dalle alicieayres, dalle tizie, dalle caie e dalle sempronie che vogliono solo esercitare il loro potere, legittimato e non discutibile, di tenerti per i coglioni.
Non è solo un problema di rispetto, è un problema di potere. 
Ma tu saprai perfettamente come regolarti, senza bisogno di suggerimenti.


P.S. - a titolo preventivo: il fatto che "non tutte siano così" - che è pure vero - non modifica di una virgola il fatto che, volendolo, "tutte possono essere così"; glielo consentono le leggi volute dalla sinistra nel 1996.
Basta che lo vogliano....e lo possono (voce del verbo "potere").