...che tra le reazioni suscitate da alcuni articoli - a margine degli stessi - appare il segno di spunta della casella "disaccordo".
Ovviamente quella casella ci sta, appunto, per registrare numericamente questa legittima e rispettabilissima eventualità.
A me sembra altrettanto ovvio, tuttavia, che limitarsi a sollevare la paletta rossa del proprio dissenso sui contenuti qui pubblicati sia un modo di partecipazione (perché si tratta, comunque, di un modo di partecipazione) quantomeno "nascosto" o poco trasparente; in ogni caso, sicuramente sfuggente e di scarsa utilità generale.
Infatti, mentre è facilmente comprensibile che l'espressione della propria adesione non necessiti di particolari chiarimenti - pur consentendo, peraltro, approfondimenti di sicuro interesse - non altrettanto comprensibile risulta l'apposizione di un "voto contrario" non accompagnato da argomentazioni che lo giustifichino e lo rendano in qualche modo esplicito.
Ognuno, come risulta evidente, rimane libero di entrare nel blog e partecipare nei modi che ritiene più appropriati, compreso quello di immaginarsi all'interno di improbabili sondaggi d'opinione che, tuttavia, come apparirà evidente, non sono né nelle possibilità, né nelle intenzioni di questo sito.
Credo sarebbe, comunque, molto più interessante per tutti conoscere i motivi di quei segni di contrarietà che, rimanendo avvolti nel mistero, non consentono alcun tipo di comprensione, di ragionamento o di approfondimento comune.
Mi sembra utile, in questo senso, rimarcare il fatto che qui non si professano verità di fede, non si fanno barricate ideologiche preconcette, ma si propongono idee libere da sottoporre, sin dove possibile, alla pubblica attenzione ed alla pubblica riflessione; perché è dal confronto delle opinioni - non dalla loro ingessatura all'interno di caselle precostituite - che si ottengono risultati di comune e reciproco interesse.