Il vergognoso gioco delle tre carte






«Venghino siori venghino che il gioco delle tre carte è qui per voi...non c'è trucco non c'è inganno, questo sta qui, questa sta qua, quello sta in mezzo. Fate il vostro gioco oplààà...»
Si sa che con le cifre e le statistiche è possibile dimostrare tutto e il suo contrario senza nessuna difficoltà; basta saper nascondere le carte giuste al momento giusto e confidare nella credulità un po' amorfa e passiva del pubblico.
Volete sapere, ad esempio, chi è a soffrire maggiormente dal punto di vista economico in caso di separazione? chi è a maggiore rischio di povertà tra uomini e donne?
Ma è semplice no? sono le donne, che domande...
Ecco, mettiamo questo dato qui, quell'altro lì e li mischiamo un po'.
Ecco come hanno fatto le giornaliste del Corriere della Sera, basandosi sulle elucubrazioni statistiche della femminista Chiara Saraceno, ad impastrocchiare le carte di un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti come di più non si potrebbe.
Sono gli ex mariti che nel 98% dei casi mantengono le ex mogli?
Sì, è vero, ma il dato riguarda "solo" una percentuale di separazioni e divorzi che oggi si attesterebbe intorno al 20% (ieri, ossia sino al 2007, intorno al 30%), per un totale di circa 20.000 casi l'anno.
Peccato non ricordare che, in proiezione, quel dato dice comunque che in "soli" dieci anni - e le separazioni sono in vigore da oltre un quarantennio - si sarebbe creato su queste basi un esercito di almeno (ma ci teniamo cautamente bassi) 200.000 ex mogli mantenute.
Chissà quante nel quarantennio.
Il fenomeno inverso dov'è?
Praticamente non esiste, ma sono le donne a soffrire maggiormente; ovvio no?
Volete sapere quale sia la percentuale di padri separati che eroga l'assegno per i figli rispetto alle madri chiamate a fare altrettanto?
Facile, sono oltre il 90% dei padri, contro il restante 7/8% delle madri.
Però sono le madri a soffrirne di più economicamente.
Non fa una pieguzza logica.
L'abitazione domestica va quasi 6 volte su 10 a lei e quasi 2 volte a lui?
Sì, ma la casa «segue i figli», mica la moglie; lei si trova lì per caso, dove volete che vada?
E lei soffre di povertà congenita, mica lui.
Lineare.
A fronte della notoria eventualità di cadere in miseria, poi, le separazioni sono richieste nel 73% dei casi dalle donne.
Le quali, altrettanto notoriamente, scelgono deliberatamente di entrare in povertà con la richiesta di separazione.
Lapalissiano.

E' sconcertante osservare a quale scombinatezza logica ed a quale lettura di fantasia delle statistiche si sia disposti ad arrivare pur di occultare un fenomeno nelle sue reali proporzioni e forme.
Del resto, che le giornaliste della 27ora stiano lì per fare la loro propaganda è ormai acclarato oltre ogni ragionevole dubbio.
Né tantomeno sorprende che il fiato alla propaganda venga dato alla vigilia di una manifestazione - quella di domani, di cui abbiamo già parlato nell'articolo precedente - dove si vorrebbe evidenziare la realtà delle cose per interventi correttivi tanto attesi quanto necessari.
Ciò che, tuttavia, sorprende e sconcerta è che l'Associazione Matrimonialisti Italiani - una delle lobby in azione nel contesto - segua a ruota la propaganda femminista del Corsera, riportandone i dati in modo tanto supino da sembrare una forma di studiata complicità.
Se queste sono le premesse generali per la manifestazione - l'occultamento della verità vera - c'è poco da stare allegri.